BAND: Great Master
ALBUM: Montecristo
ETICHETTA: Underground Symphony Records
ANNO: 2023
GENERE: Power Metal

Lo scorso 2 Settembre siamo stati invitati dai Great Master per un pre ascolto di ‘Montecristo‘, il loro nuovo album in studio che identifica una nuova Era della band veneta, dopo ben due capitoli dedicati ai pirati (‘Skull&Bones‘ e ‘Thy Harbour Inn‘).

Stavolta i Nostri decidono di addentrarsi nella storia di Edmond Dantès, ovvero ‘Il Conte di Montecristo‘, romanzo edito da Alexandre Dumas nel 1844. Per un’esperienza completa, il cantante Stefano Sbrignadello ci racconta passo passo cosa accade nella storia, così da goderci appieno tutta la narrazione. Il tutto condito, ovviamente, da un ottimo prosecco che vi posso assicurare non essere avanzato.

Nella piccola sala di registrazione Jetglow Recordings, risuonano le note prima di Le Pharaon, breve e intensa intro dell’album, e Back Home, primo brano di questo nuovo full-lentgh, che ci immerge subito nella storia. Arriva l’inganno che farà incarcerare Dantès: The Left Hand Joke, di cui vedremo anche il videoclip in anteprima. Le sonorità richiamano fortemente i primi due album dei Great Master, ricordandoci che sono una band dalla forte identità fin dagli albori. Con Where the Shame Lives veniamo catapultati allo Chateau d’If, l’antica fortezza dove Dantès viene imprigionati per ben quattordici anni e che trova la sua continuazione in I am the Master, dove il ritmo si fa incalzante, la voce accompagna il sentimento di collera e la batteria si avvicina sempre di più al power anni ’90. Traccia dopo traccia, racconto dopo racconto, ci addentriamo in ciò che è rabbia, delirio e follia di un uomo imprigionato ingiustamente e che ricercherà vendetta una volta trovata la libertà. Sarà con Man from the East che ci avvicineremo di nuovo alle sonorità più ‘nuove’ della band, con un tappeto orientale finemente ricamato dal Maestro Peccenini, che si rivela ancora una volta un contributo prezioso alla line-up. Un altro richiamo al passato lo troviamo con On October 5th – Wait and Hope, che rimanda al masterpiece Serenissima del 2013. L’album si chiude con Montecristo, che, come dichiarato dal gruppo, è voluta essere una riflessione sul significato de ‘Il Conte di Montecristo‘ e sulla filosofia intrinseca dell’opera di Dumas.

Montecristo‘ è un ponte tra passato e futuro. Il presente di una band che sa cosa vuole dire al pubblico e non teme disegni sonori importanti e una trama lirica complessa (come se il buon Carlini avesse mai scritto testi poco impegnativi, devo dire). Le musiche e la voce di Stefano seguono un filo rosso che si ispessisce insieme alla trama del libro, narrando i sentimenti e le sensazioni di Dantès senza trascurare intenzionalità e timbriche contestualizzate nella complessità delle emozioni umane. Il tutto accompagnato da una produzione che privilegia voce e orchestre, senza però sacrificare la sezione strumentale di chitarre, basso e batteria, che mantengono una struttura solida in tutto il disco, cosa non facile considerando anche che la batteria è stata registrata sia Denis Novello, batterista ufficiale della band, che da Simone Morettin (Elvenking).

VOTO: 8.5/10

TRACKLIST

  1. Le Pharaon
  2. Back Home
  3. The Left Hand Joke
  4. Where the Shame Lives
  5. I am the Master
  6. Your Fall will Come
  7. Nest of Stone
  8. My Name
  9. Man from the East
  10. The Weak Point
  11. Final Revenge
  12. October 5th – Wait and Hope
  13. Montecristo

LINE-UP

Stefano Sbrignadello – Voce
Jahn Carlini – Chitarra/Backing Vocals
Manuel Menin – Chitarra
Giorgio Peccenini – Piano, Tastiere e Backing Vocals
Massimo David – Basso/Backing Vocals
Denis Novello – Batteria

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