BAND: Ledmotiv
ALBUM: An Astronaut’s Diary
ETICHETTA: Ledmotiv Records
ANNO: 2023
GENERE: Orchestral Metal
Quando si parla di symphonic metal, spesso nei dischi ci si aspetta grandiosità, racconti epici e riff fragorosi. Tuttavia, “An Astronaut’s Diary“, l’album di debutto degli svedesi Ledmotiv, prende una deliziosa deviazione dalla norma, presentando un tocco rinfrescante e scanzonato sul genere. Questo album è più di una semplice raccolta di canzoni: è un viaggio stravagante che sembra un vero e proprio musical ambientato nel cosmo.
Fin dalla prima nota, “An Astronaut’s Diary” mette in chiaro che non si tratta del tipico metal sinfonico. Sebbene la fusione di elementi orchestrali e metal sia un punto fermo del genere, i Ledmotiv riescono a trasformare questa combinazione in qualcosa di assolutamente divertente e coinvolgente. La presenza dell’orchestra in questo disco è giocosa e incantevole, e si intreccia con la strumentazione metal senza però scavalcarla. Il risultato è un suono incredibilmente vibrante e invitante.
Ciò che distingue “An Astronaut’s Diary” è la sua innegabile teatralità. Questo disco sembra una produzione uscita da Broadway o dal West End, in cui ogni brano contribuisce a una narrazione più ampia della semplice musica. Le canzoni non sono solo pezzi isolati, ma capitoli di una storia che si dipana a ogni nota. Il flusso coesivo e la struttura narrativa dell’album lo distinguono da altre uscite di metal sinfonico.
Una delle caratteristiche principali dell’album è il modo in cui trasporta senza sforzo gli ascoltatori in un mondo stravagante di avventure nello spazio. I testi, cantati con passione e precisione, raccontano il viaggio di un astronauta tra le stelle. Questo concetto conferisce alla musica una qualità affascinante e fantasiosa che fa pensare a uno spettacolo a tutto tondo. L’aspetto narrativo di “An Astronaut’s Diary” è coinvolgente e accattivante, e rende facile per gli ascoltatori farsi coinvolgere emotivamente dalla narrazione.
Dal punto di vista musicale, l’album mette in mostra la bravura dei Ledmotiv nel comporre melodie memorabili e nel creare suoni accattivanti. Gli elementi sinfonici forniscono uno sfondo ricco e strutturato, esaltando la narrazione e aggiungendo profondità alle canzoni. La combinazione di arrangiamenti orchestrali e riff metal crea un contrasto dinamico che tiene l’ascoltatore impegnato dall’inizio alla fine.
Brani come “Pressure Still Around Us In A Hollow” e la suite “Acclimatization” esemplificano la capacità dell’album di fondere la grandezza sinfonica con la potente energia del metal. Queste canzoni sono la perfetta incarnazione dello spirito divertente e leggero dell’album, rendendole immediatamente le preferite.
In un genere spesso noto per la serietà e i temi epici, “An Astronaut’s Diary” è una boccata d’aria fresca. Dimostra che il metal orchestrale può essere sia grandioso che stravagante, offrendo un’esperienza di ascolto poco convenzionale ma molto originale. I Ledmotiv hanno voluto rompere gli schemi del genere, e ci sono riusciti alla grande.
In conclusione, “An Astronaut’s Diary” è un album di metal sinfonico che sfida le aspettative e offre un’esperienza incantevole. Con la sua giocosa combinazione di orchestra e metal, questo debutto è veramente solido. Se siete in vena di un’avventura cosmica piena di divertimento e spensieratezza, questo disco è assolutamente da ascoltare. È un viaggio musicale che vi lascerà con il sorriso sulle labbra e il desiderio di intraprendere la vostra odissea interstellare.
VOTO: 8/10
TRACKLIST:
- Prologue 04:17
- The Man In Silver 04:38
- Master Of Simulation 07:05
- Pressure Still Around Us In A Hollow 07:13
- No Return, No Recovery 04:04
- Acclimatization 12:33
- Reach Out 05:38
- Ignorance Is Bliss: 06:05
- A Thousand Narrators: 08:19
- Write Between The Lines 04:55
LINE-UP:
Fredrik Vahlgren • Voce
Nils Leufvenius • Chitarra
Miguel Chamorro • Violino
Weronika Pietrzak • Corno
Viktor Hakan • Batteria