BAND: Kre’U
ALBUM: Kre’U
ANNO: 2023
GENERE: Black Metal
ETICHETTA: Indipendente
La Quercia (Kre’U, in sardo) nonchè il simbolo della forza, del rigore, della resistenza, del coraggio e della perseveranza, è l’elemento principale, l’unicum che racchiude nel suo insieme tutte le sfumature di questa nuova emergente realtà sarda: I Kre’U.
Il combo sardo nasce grazie alla mente di Ignazio Cuga, il quale decide assieme agli altri componenti, di trasformare in musica la storia della Barbagia, nota regione della Sardegna, che vede all’interno dei suoi territori una delle resistenze principali al Regno Sabaudo.
La release dei Nostri si apre con una personalissima interpretazione in chiave musicale di “Dae Una Losa Ismentigada” (Da una tomba dimenticata), poesia scritta da Giuseppe (Peppino) Mereu, poeta sardo di fine ‘800; questo componimento, tra i tanti scopi, ha la funzione di scuotere gli animi dei lettori attraverso il dolore dal quale il Nostro è travolto: dolore di una vita vissuta tra gli stenti, il malcontento, la povertà, il mancato amore di una donna; sonetto dalle lugubri tinte che ben si presta a Kre’U. Spetta a “Nottùrnu” (Notturno) fungere da apripista a questo tuffo nell’entroterra sardo, che con i suoi versi ricalca i sentimenti del precedente brano; sentimenti ed emozioni che saranno costanti e saranno altresì adoperati come collante e fil-rouge per tutta la durata della release.
In tutte le canzoni i temi della rivalsa, della battaglia, dell’individualità e della rivincita vengono mostrati nudi e crudi come la guerra che gli antichi ribelli sardi hanno combattuto. Il tutto è sorretto da un sound dalle tinte Folk Black, con rimandi a band più note del genere quali, ad esempio: Negură Bunget, Finntroll di Midnattens Widunder con riferimento alla tipologia di sound ma non al agli elementi Folk del combo scandinavo, e con i Bucovina attraverso la loro evocatività.
In questo contesto il termine Folk viene utilizzato per indicare peculiarità tipiche e popolari; è da intendersi quindi come concetto che indica strettamente il folklore locale, non il tipico sound al quale probabilmente si è abituati a pensare.
Infine spetta a “A Palas Non Torred” (Che Non Torni Indietro) che come un uroboro chiude una parte di questo cerchio, lasciando sempre uno spiraglio alla rinascita ed al pathos del popolo della barbagia; un po’ come significato dell’uroboro che nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma, così come la storia che i nostri avi sardi ci hanno insegnato: da uno dei punti di rottura del Regno Sabaudo e con l’avvento dei primi aliti circa l’Unità d’Italia del 1861, ancora oggi siamo in completa trasformazione.
Kre’U, perla rara del panorama underground del Folk-Black Metal italiano, non è solo un concept album, ma è un pezzo di storia narrata in modo atipico attraverso sia l’utilizzo di un antico dialetto ancor’oggi in uso sia mediante commistioni di più elementi musicali che vanno a creare un sound unico e di nicchia.
VOTO: 8/10
Tracklist:
1. Dae Una Losa Ismentigada
2. Notturnu
3. Sa Morte E Su Pastore
4. A Sos Antigos
5. Ebbia Su Sambene
6. A Palas Non Torred