We Fuckin’ Rock: un nome, una promessa.

Il collettivo è noto per essere riuscito a riunire sui social la scena rock e metal italiana, e questa volta i ragazzi si sono dati veramente da fare portando allo Slaughter club di Paderno Dugnano una data davvero unica a cui per noi di Metalshutter era davvero impossibile dire di no.

Fra Vision Divine, Drakkar e Dark Ages si tratterà infatti di un vero tuffo nel passato, e a fare da contraltare a queste band storiche avremo il debutto live degli Embrace of Souls, progetto di Michele Olmi che ha visto la partecipazione di artisti eccezionali della scena italiana e che ha finalmente trovato la propria dimensione con una line-up stabile.

DARK AGES

Ad aprire le danze troviamo il gruppo “outsider” della serata, infatti i Dark Ages da Verona ci propongono un progressive Rock/Metal, caratterizzato da pezzi lunghi e articolati dotati di numerosi passaggi e spunti musicali di buon livello. Notevole la precisione di esecuzione dei brani e la pulizia dei suoni, mentre il cantante fa del suo meglio per coinvolgere un pubblico non troppo numeroso all’orario di inizio del live. Ho trovato la loro performance convincente e divertente anche se forse la proposta non era esattamente adatta al pubblico che possiamo trovare ad un concerto incentrato sul power.

DRAKKAR

Grazie anche al caloroso benvenuto da parte del pubblico, che nel frattempo ha riempito il locale; i Drakkar si sono esibiti in una performance degna di un gruppo che da anni è abituato a calcare palchi importanti. La scaletta, ricca di pezzi Power/Epic metal di vecchio stampo, fa prendere alla serata il giusto timbro sonoro. Fra furiose pedalate di stampo Power e skank beat di estrazione più Thrash metal il combo sa intrattenere a dovere lo Slaughter Club. I pezzi non sono particolarmente articolati, ma puntano tutto sulla buona esecuzione e presenza scenica dei musicisti, riuscendo a coinvolgere e a spianare la strada ai Vision Divine.

EMBRACE OF SOULS

Veniamo al gruppo più interessante della serata, per gli Embrace of Souls infatti questo sarà il debutto live e rappresenterà il passo finale di un prodotto musicale la cui gestazione è stata lunghissima e piena di imprevisti. Gli Embrace of Souls propongono un power metal di stampo molto classico e senza grandi propositi di stravolgere il genere o inserire nuovi elementi quanto piuttosto di fare il meglio con ciò che è già ben assodato e rispettando il genere. Punto forte della loro esibizione è stato sicuramente quello di chiamare sul palco tutti gli ospiti che hanno partecipato anche alla produzione in studio, fra cui Claudia Beltrame (Degrees of Truth), Morby (Domine) un Ivan Giannini (Vision Divine) molto entusiasta di potersi scaldare direttamente sul palco e una nostra vecchia conoscenza, ovvero Stefano Sbrignadello (Great Master). Ciò a cui abbiamo assistito è stato uno show molto divertente e pieno di sorprese, grazie all’alternarsi degli ospiti sul palco. Ci sentiamo di fare un appunto negativo per quanto riguarda i suoni, in generale infatti il mix era molto sporco e a tratti la strumentale era appena comprensibile e in aggiunta i volumi erano fastidiosamente alti, il che, inutile girarci intorno, ha rovinato abbastanza il potenziale di questo live. Speriamo di rivedere questa band in un contesto tecnico migliore e auguriamo loro il meglio per il futuro

VISION DIVINE

Non ho mai avuto modo di vedere live i Vision Divine ed era decisamente ora di recuperare. Avendo appena ascoltato Ivan Giannini cantare insieme agli Embrace of Souls, le mie aspettative per questo live erano ormai alle stelle. I suoni sono stati subito perfetti, il mix suonava molto chiaro e tutti gli strumenti avevano il proprio spazio per brillare. Inutile dire che l’esecuzione strumentale è stata assolutamente impeccabile con una batteria precisa al millimetro e il chitarrista Olaf Thorsen, vero fiore all’occhiello della band, con acrobazie spericolate sulla sei corde. Ivan ha fatto da vero showman unendo una performance spaziale ad una perfetta interazione con il pubblico e con gli altri musicisti, scambiando battute amichevoli con i compagni per creare un clima leggero e allegro. “Una festa fra amici”; con questa frase definirei il concerto dei Vision Divine allo Slaughter, perché Ivan ha poi deciso di coinvolgere Morby e richiamarlo ancora una volta sul palco per cantare “The Miracle”, dando vita anche a dei simpatici siparietti con il tastierista Lucatti. Infine è stato invitato Tony (White Skull) a suonare Violet Loneliness. Che altro dire? I Vision Divine sono un gruppo strepitoso al pari (o forse meglio) di altri big nazionali e internazionali…mea culpa per non averli scoperti prima.

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