In una serata berlinese dal sapore estivo era possibile farsi scappare l’occasione di assistere a una data del primo tour europeo di Kerry King e della sua band? Assolutamente no!
Ecco che quindi il concerto che si è svolto all’Huxleys Neue Welt di Berlino, diventa una ghiotta occasione per rivedere all’opera una delle figure più importanti della scena thrash metal e per riassaporare anche qualche pezzo degli Slayer rivisitato con Mark Osegueda (Death Angel) alla voce. In apertura ci sono i thrasher tedeschi Dust Bolt che, album dopo album, si stanno ritagliando uno spazio sempre più grande in Europa e, aprire per una leggenda come Kerry King è senza dubbio una buona occasione per il gruppo bavarese.
DUST BOLT
Davanti a un pubblico già abbastanza numeroso, salgono sul palco puntuali alle 20.00 i Dust Bolt, band che ha il compito di scaldare i presenti in attesa di Kerry King. Guardandosi attorno non si possono non notare le molte magliette degli Slayer tra i presenti, molti infatti sono probabilmente fan dei thrasher californiani che hanno deciso di rendere omaggio a Kerry King. I Dust Bolt sono ben consapevoli di trovarsi davanti a una platea che può non essere molto semplice da gestire, per questo motivo i Nostri decidono di spingere sull’acceleratore e di alternare pezzi più diretti a brani più ritmati dal sapore heavy metal. Dopo qualche minuto, dove si sente a fatica la voce, i suoni vengono aggiustati e il gruppo bavarese può quindi esprimersi al meglio. I Dust Bolt dimostrano una buona presenza scenica e dopo ogni brano sono sempre di più le teste che si muovono tra il pubblico. Dopo poco più di mezz’ora, i Nostri si congedano tra gli applausi e i sorrisi dei presenti, che ora sono pronti a dare il benvenuto all’ex chitarrista degli Slayer.
KERRY KING
Dopo un cambio palco abbastanza lungo, che ha permesso al pubblico di riempire il locale e mettersi in posizione, ecco che le luci si abbassano e dalle casse risuona “Diablo“, intro del debut album di Kerry King. Il pubblico accoglie con un boato i musicisti e, quando sul palco sale proprio Kerry King, il rumore dei presenti si fa più forte. Il concerto si apre con” Where I Reign“, i suoni sono da subito perfetti anche nelle prime file, e dopo pochi secondi si apre immediatamente il pogo che continuerà per tutto il concerto. La band sul palco si dimostra ben rodata e Kerry King dispensa sguardi truci e anche un paio di sorrisi compiaciuti tra un pezzo e l’altro. Chi scrive non era sicuro di cosa aspettarsi dal concerto, è vero i pezzi del debut album solista rendono bene, ma i pezzi degli Slayer?
I dubbi vengono subito dipanati quando parte il riff iniziale di “Repentless” che, sebbene non sia uno dei classici della band madre, fa impazzire ulteriormente i presenti e riporta tutti ai tempi in cui gli Slayer mettevano a ferro e fuoco i palchi di tutto il mondo. Osegueda dietro al microfono è estremamente convincente e il suo timbro acido e rabbioso, si dimostra il valore aggiunto anche sui pezzi degli Slayer. Il concerto prosegue alternando pezzi tratti da “From Hell I Rise“, come “Idle Hands” e “Toxic“, ad altri degli Slayer come “Chemical Warfare” e “Disciple“, quest’ultima cantata da tutti i presenti e anche da Kerry King durante il suo incessante headbanging. Il concerto scorre molto rapidamente senza troppe pause, giusto qualche ringraziamento da parte di Mark Osegueda e poi, si ricomincia a pestare. I musicisti sul palco non stanno fermi un minuto e riescono a tenere coinvolto il pubblico senza difficoltà. A un certo punto le luci si colorano di rosso, la band si riunisce attorno a Paul Bostaph che, dall’alto della sua batteria, scandisce i colpi di una delle’intro più iconiche del metal, “Raining Blood“. Il pubblico accoglie il brano con un boato e guardando il palco, è difficile non vedere i sorrisi compiaciuti di Phil Demmel e Kyle Sanders. “Raining Blood” travolge i presenti e sul finale si trasforma in “Black Magic” per dare il colpo di grazia, dopo questa doppietta infernale è però il momento di salutarsi ed ecco che quindi il concerto si chiude con “From Hell I Rise“. Alla fine del concerto è difficile non notare la soddisfazione sui volti dei presenti, sarà nostalgia, ma la sensazione è stata quella di essere a un vero concerto degli Slayer dei tempi d’oro. Se le premesse sono questo, una reunion forse non è così necessaria.
Setlist:
- Diablo
- Where I Reign
- Thropies Of The Tyrant
- Toxic
- Repentless
- Two Fists
- Tension
- Everything I Hate About You
- Idle Hands
- Chemical Warare
- At Dawn They Sleep
- Rage
- Hate Worldwide
- Residue
- Disciple
- Crucifixation
- Shrapnel
- Raining Blood
- Black Magic
- From Hell I Rise