Summoner's Circle: Cult

BAND: Summoner’s Circle
ALBUM: Cult
GENERE: Progressive Doom/Death/Black Metal
LABEL: Black Lion Records
ANNO: 2024

Il quarto lavoro full-length degli americani Summoner’s Circle segna una profonda dipartita dai lavori precedenti: la band, infatti, prende le distanze dalle tematiche cosmic-horror per focalizzarsi su una critica brutale e cruda dei culti che imperviano tra le varie religioni nel mondo.

Ciò che ha da sempre contraddistinto i precedenti lavori è la commistione di generi diversi, tra cui black, death, doom e progressive metal, in una soluzione definita dal gruppo stesso come “Epic Metal”.

Mentre l’anima predominante del gruppo rimane essere quella del black metal, le influenze da loro citate sono comunque presenti. Allo scorrere dei brani, infatti, questa commistione di generi dimostri che la formula scelta dal sestetto sia in grado di regalare momenti di ascolto interessanti.

Superata l’introduzione di Apostole’s Dogma, ci pensa Cult of The Dead Son a sprigionare l’energia del black metal del gruppo in tutta la sua brutalità.

Dalla successiva Shroud of Humanity, invece, cominciano ad apparire intermezzi dal gusto teatrale, dove il tastierista Nadir crea un tappeto sonoro di archi e cori.

La sua voce dal timbro pulito, inoltre, si alterna a più riprese con il feroce cantato del frontman Blind. Una scelta, per chi scrive, capace di donare varietà al brano e che sentiremo apparire nei successivi pezzi.

Negli intermezzi strumentali di Irriverence of the Cross e Profit of Death è il duo chitarre composto da Gog e Omnus che mostra i muscoli con le loro doti solistiche, sostenuti dall’impeccabile sezione ritmica di Invictus e Y’takt.

Per la chiusura del disco, invece, la band decide di sfoderare le ultime cartacce con Dogmatic Defilings che, con i suoi riff frenetici e sincopati, lascia ancora spazio al dualismo tra cantato distorto e pulito che, come già detto in precedenza, regala un’atmosfera epica alla musica del gruppo.

Un full-length, quindi, capace di raccontare come il gruppo sia sempre più consapevole dei propri mezzi: lo dimostra il seguito che stanno avendo in sede live, coronato dal primo tour in terra europea a supporto dei Batushka.

In attesa di una futura (ri)comparsa del gruppo sul suolo italico per poter apprezzare dal vivo i progressi mostrati in questo lavoro, ci sentiamo di promuovere appieno questa nuova uscita.

Voto: 7,5 / 10

Tracklist

  1. Apostle’s Dogma
  2. Cult of the Dead
  3. Shroud of Humanity
  4. Irreverence of the Cross
  5. Thirst of the Vulture
  6. Profit of Death
  7. Dogmatic Defilings

Summoner’s Circle

Blind – Voce
Gog – Chitarra
Omnus – Chitarra
Y’takt – Basso e Backing Vocals
Nadir – Tastiere/Synth e Voci
Invictus – Batteria

Di Giovanni Fiordeponti

Heavy metal and computer science: name a better duo!

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