Siamo sulle panchine nel parchetto interno al Legend, in compagnia dei Suotana, mi raccomando con l’accento sulla O, band finlandese proveniente dal circolo polare artico, esattamente da Rovaniemi, e che in questo tour europeo accompagna i conterranei Finntroll e gli estoni Metsatöll. Non è il primo tour importante per i nostri, già protagonisti questo inverno di importanti aperture per un’altra band di punta del panorama finlandese, i Kalmah, con i quali hanno toccato anche Cina e Giappone.
E’ però la loro prima volta in Italia come band, anche se alcuni di loro sono già stati in Italia da turisti, come il cantante Tuomo Marttinen, il più estroverso dei sei che ci confessa di aver imparato anche qualche parola in italiano: ‘Cazzo di merda!’ esordisce con fare convinto e noi siamo contenti che la nostra lingua sia stata oggetto di tanta attenzione.
Come sta andando il tour? Ieri eravate in Germania, a Trier, oggi siete qui a Milano. C’è qualche differenza con quello fatto con i Kalmah?’
Rauli Alaruikka (basso): ‘Il tour sta andando molto bene, la risposta del pubblico è sempre molto positiva. Per quanto riguarda il tour con i Kalmah, direi di no, non mi pare ci siano differenze sostanziali. Finntroll, Metsatöll, e Kalmah sono band molto professionali, persone molto tranquille con cui si condividono volentieri tempo e spazio. S’impara molto da band così’
Questa della calma e della tranquillità sembra essere una costante del metal nordeuropeo. Che stride, forse solo in apparenza, con il fatto che poi la musica di cui stiamo parlando è pur sempre metal, una musica, per definizione, non molto tranquilla… E così? Cosa mi dite a riguardo?
Ville Rautio (chitarrista): ‘Sì, quello che stai dicendo è certamente vero. Ma vedi, lo stile musicale nordico è molto contaminato da elementi di musica tradizionale, nel nostro caso, della tradizione popolare finnica. Elementi che si compenetrano in modo naturale con il metal e che noi finiamo con il percepire un po’ come la continuazione della nostra tradizione’.
Questo è il motivo per cui si può dire che il metal ha avuto ed ha tuttora una grande influenza nelle vostre terre. Molto più ad esempio dell’Italia, che pur avendo una scena metal importante, è pur sempre legata ad una tradizione più mediterranea.
Ville: ‘Non saprei esattamente cosa dire sulla scena italiana, ma per quella finlandese ti confermo che è esattamente così’
Tuomo: ‘Un altro elemento molto importante è quello del clima. Al circolo polare artico il terreno è coperto di neve per quasi la metà dell’anno con estati sono molto luminose. Questo inevitabilmente influisce in modo determinante anche sullo stile di vita e si riflette – a livello compositivo – anche sulla stesura dei pezzi e sulle tematiche affrontate’
A tal riguardo, veniamo a Ounas I, il vostro ultimo lavoro che a tutta l’aria di essere una sorta di concept naturalistico. Mi potete dire qualcosa di più riguardo alla tematica scelta come vostra fonte d’ispirazione?
Rauli A.: ‘Sì, Ounas si riferisce in particolare al fiume Ounasjoki che proprio a Rovaniemi si congiunge con il fiume Kemijoki, il fiume più lungo che abbiamo in Finlandia, e al lago Ounasjärvi dal quale appunto il fiume si origina. Due delle tracce del nostro album portano il titolo di Lake Ounas (The Beginning) e River Ounas, ma più in generale con ‘Ounas’ volevamo indicare il mood che ha ispirato l’intero album che è quello della connessione con i nostri luoghi naturali.
È quindi un legame molto fisico, di appartenenza, che inevitabilmente si fa spirituale e, proprio in virtù di questa interconnessione e di questa spiritualità si fa anche fonte d’ispirazione. Sentivamo il bisogno di esprimere questo forte legame con la natura, con i nostri luoghi, e speriamo con Ounas I di esserci riusciti degnamente’
Sì, direi che questo mood emerge abbastanza chiaramente all’ascolto. Ounas the First, già nel titolo, prelude a un seguito? State già scrivendo materiale per il nuovo album?
Ville: ‘Sì, è esattamente così. E’ previsto un seguito e abbiamo già iniziato a scrivere dei nuovi pezzi. Ovviamente è ancora tutto allo stato embrionale, ma speriamo di uscire con un singolo entro fine anno, poi si vedrà’
Il vostro stile è un melodic death metal piuttosto classico. Per via di questi elementi legati al folk tradizionale e alla natura, che comunque sono molto forti nella vostra proposta, pensate prima o poi d’inserire il kantele o altri strumenti tradizionali [ogni riferimento ai Metsatöll è puramente casuale, ndr] o invece manterrete suoni ed elementi presenti nella formazione attuale?
Ville: ‘No, no, manterremo le nostre sonorità’
Rauli: ‘Confermo!’
Ville, anni fa hai dato vita ai Suotana come one man band e ora invece stiamo parlando di una band di sei elementi, con un impianto molto solido. Sei soddisfatto del percorso della band? Lo immaginavi quando hai iniziato?
Ville: ‘Sì, sono assolutamente soddisfatto. Ovviamente, quando si comincia non si sa mai quello che accadrà, ma stiamo lavorando bene. Sono contento’
Va bene, ragazzi. Vi lascio andare a cena e non mi resta che farvi un grosso in bocca al lupo per serata di stasera. Avete qualcosa da dire prima dei saluti?
Rauli: ‘Sì, ci teniamo a dire a tutti di ristabilire la connessione con la natura, di immaginarla come un tutto con noi, di amarla e rispettarla e di respirare con lei – prima che sia troppo tardi’
Grazie mille, ragazzi. Buon concerto.