BAND: Gotland
ALBUM: Rise
ANNO: 2023
GENERE: Death/Black
LABEL: Earth and Sky Productions
I Gotland hanno sfornato un album grintoso, ma, nonostante sia molto riuscito e professionale, non è di facile ascolto. “Rise” narra la vita di Arminio (Arminius in latino), il prefetto di una corte cherusca che di ribellò ai romani tradendoli e li sconfisse nella battaglia della foresta di Teutoburgo. Arminio, un germano figlio del capo della tribù dei Cherusci, tradì Roma per difendere l’indipendenza degli stessi Germani. Arminio, guidando un’alleanza di tribù germaniche, sconfisse l’esercito romano guidato dal generale Publio Quintilio Varo e formato da tre legioni (XVII, XVIII e XIX) nella battaglia di Teutoburgo nel settembre del 9 d. C. Questa grave sconfitta segnò la fine dell’espansione romana oltre il fiume Reno e fu talmente pesante e umiliante che la battaglia è chiamata anche Clades Variana (la disfatta di Varo) e nell’esercito romano non si utilizzarono più i numeri XVII, XVIII e XIX per le legioni.
I Gotland hanno composto le musiche e i testi su questa vicenda, omettendo i vari punti di vista personali, usando l’italiano per dar voce ai Romani e l’inglese per i Barbari. Tra le 17 tracce dell’album, intervallate da interludi tra i vari atti, ne spiccano alcune: “Roman And Cheruscan” si presenta come una traccia straordinariamente cattiva e con moti riff feroci; “The Downside” è una traccia nella quale la band spinge l’acceleratore al massimo e il risultato è ottimo per coloro che già apprezzano questo tipo di sonorità; “Deception”, si presenta come un buon mid-tempo nel quale i cori sono cantati sia in scream che in pulito. In “Ballata Del Tradimento” si possono sentire degli arpeggi, che suonano in contrasto con i blast beat, ma anche la voce di Chiara Di Mare che fa sì che la canzone si sposti verso lidi un po’ più morbidi; “Visurgis” è invece la canzone scelta per girare il videoclip , nel quale troviamo Davide Cicalese ad interpretare Germanico, risultando molto a suo agio sia nel ruolo di colui che storicamente guidò l’esercito romano che sconfisse due volte Arminio, sia nel contesto musicale estremo della band piemontese. [Arminio, in seguito allo scampato pericolo romano, venne poi tradito e ucciso dal suo stesso popolo. Lo storico romano Publio Cornelio Tacito lo ricorda così nel suo Annales II: “Il liberatore della Germania, uno che ingaggiò guerra non al popolo romano ai suoi inizi (…), ma ad un impero nel suo massimo splendore. Ebbe fortuna alterna in battaglia, ma non fu vinto in guerra”]. Nelle tracce che compongono questo imponente disco da sessantaquattro minuti si possono sentire diversi elementi, come delle tastiere alla Dimmu Borgir e varie mitragliate con molte orchestrazioni simili agli ultimi Behemoth, ma è molto presente anche un’anima più personale e se vogliamo genuina, che ti fa pensare a quante belle canzoni abbiano registrato i Gotland in “Rise”. Un punto a favore di questo concept album è anche la storia e il personaggio trattati, storia e personaggio che non passano inosservati nell’ambito del folk-pagan metal, dove avvenimenti e personaggi storici sono sempre molto attenzionati.
Nonostante “Rise” sia un concept album fatto molto bene, che dimostra l’enorme crescita dei Gotland a livello musicale e di songwriting, e i vari suoni e il mixing siano adeguati a una proposta tanto complessa e, forse, ambiziosa, potrebbe sembrare che i Gotland abbiano un po’ esagerato con il minutaggio: un’ora e un quarto, circa, nella quale si possono ascoltare, come già detto, parti in inglese e parti in italiano, cantato in vari stili (clean, scream e growl) ed un mix di stili ed influenze musicali. Il tutto può risultare un po’ dispersivo per l’attenzione dell’ascoltatore, specialmente ad un primo ascolto.
“Rise”, in conclusione, nonostante sia un buon concept album che dimostra come i Gotland siano tutti dei musicisti tecnicamente capaci, ha ancora qualcosina su cui lavorare in termini di capacità di fare una sintesi tra le varie risorse ed idee per mantenere l’attenzione dell’ascoltatore sulle composizioni e sui testi per non farla perdere sulle parti strumentali lunghe.
VOTO: 7.5/10
TRACKLIST:
Act I
- Foedus (Intro)
- Roman and Cheruscan
- The Downside
- Insidia
Act II
- Expectation (Interlude)
- Deception
- Traitor Or Savior
Act III
- Clades Variana (Interlude)
- Slaughtered Centurions
- Spiriti Nelle Tenebre
- The Dishonor
Act IV
- Imperium Non Obliviscitur (Interlude)
- Ballata Del Tradimento
- The Same Blood
- Visurgis
Act V
- Invictus (Interlude)
- Rise