BAND: Moose Cult
ALBUM: Moose Cult
ETICHETTA: Self-Released
ANNO: 2023
GENERE: Death/Doom
La commistione tra diversi generi, qui nella fattispecie tra death e doom, produce un ibrido interessante con questi Moose Cult, band londinese, formatasi per volontà del cantante/chitarrista Johhny Moose.
Navigando a vista nelle acque care agli Autopsy, Monsterworks, Thūn e Bull Elephant, i Moose Cult si caratterizzano per l’uso alternato di screaming e growl nel cantato (particolarmente efficace ad esempio nel brano The Blood of Dead Idealists), per la predilezione di soluzioni melodiche non scontate (Dire Logic), per testi ispirati al mistero (Moose Cult, il culto dell’alce, che in tal senso appare programmatico) e per una sessione ritmica che conferisce al lavoro la giusta dose di equilibrio e pesantezza.
Soffermandoci un pò più nel dettaglio, sulle cose migliori dell’album per chi scrive, No Really vive di diversi momenti ispirati, anche grazie ai suoi testi ermetici:
Is there light in the dark?
Is there hope in silence?
Or are we the first that dare not dream
greater dreams
Impressionante la capacità che ha qui la band di avvolgere l’ascoltatore: più ci si addentra nel brano, più si viene risucchiati inesorabilmente nel maelstrom.
Two Sides to Every Folly alterna colate di metallo fuso a efficaci soluzioni strumentali tra le cui pieghe si erge la chitarra solista di Tommy Loose.
La continua ricerca di un equilibrio si conferma anche nei testi:
Equality can only be established
Under the rule of equity and equilibrium
Mountain si presenta come uno dei momenti più gloriosi dell’album: s’inerpica in atmosfere orientaleggianti jazz progressive, con un il lavoro pulito al basso di Huge Cult, per poi scivolare in un convincente mid tempo scandito dalle chitarre e chiudersi infine in un’inaspettata coda piano e violino che conferisce al brano grazia e solennità.
La pesantissima The Girl That Saved the World – che chiude il lavoro – è un altro brano elaborato, inframezzato anche questo da una notevole parte strumentale, curata nelle diverse soluzioni e ottimamente mixata da Dan Swano.
Insomma questo album di debutto dei Moose Cult prende quota con il minutaggio e con gli ascolti. E pur uscendo fuori alla distanza, siamo sicuri che non deluderà gli appassionati del genere.
VOTO: 7/10
Tracklist:
- Moose Cult
- The Blood of Dead Idealists
- Dire Logic
- No. Really
- Two Sides to Every Folly
- Mountain
- The Girl That Saved the World
Line up:
Guitars/vocals: Jonny Moose
Bass: Huge Cult
Drums: Jimmy K
Lead Guitar: Tommy Loose