Comunicato stampa Against PR
Nel regno del progressive death metal, dove i paesaggi sonori sono spesso intricati quanto i temi che esplorano, i Desolation’s Edge emergono con un nuovo singolo che suscita riflessione e introspezione. “Utopia (Exile the Virus)” è una sorprendente aggiunta alla crescente discografia della band, che affronta le urgenti questioni relative all’impatto ambientale dell’umanità e allo stato del nostro pianeta.
Alex Beyerl, chitarrista e bassista della band, ha approfondito il processo creativo alla base del loro ultimo disco. Alla domanda sulle influenze che hanno plasmato il suono e la direzione di “Utopia (Exile the Virus)“, Beyerl ha offerto un’intuizione profonda: “Dal punto di vista tematico, il testo e il suono di questo brano sono fortemente influenzati dallo stato attuale del mondo e dall’apparentemente costante richiamo alla fragilità del nostro pianeta“.
Facendo un parallelo con “La fattoria degli animali” di George Orwell, Beyerl ha spiegato: “Nel caso di Utopia, il concetto è spinto un po’ più in là con il resto degli esseri viventi sulla Terra che esiliano l’umanità dal pianeta per la loro continua distruzione degli ecosistemi naturali della Terra“.
Al di là della composizione musicale, “Utopia (Exile the Virus)” porta con sé temi che hanno un significato profondo per i membri della band. Beyerl ha dichiarato: “I temi principali di questa canzone sono incredibilmente significativi per noi giovani adulti che viviamo in un mondo in cui l’orologio dell’apocalisse, sia figurativo che letterale, scorre verso la nostra fine“. Ha sottolineato la gravità della situazione, affermando: “Se non si fa nulla per invertire gli effetti del cambiamento climatico, potrebbe non esserci un futuro praticabile a cui guardare per la nostra o le future generazioni“.
Come in ogni viaggio di una band, la crescita e l’evoluzione sono inevitabili. Beyerl ha spiegato come “Utopia (Exile the Virus)” si inserisca nella discografia complessiva dei Desolation’s Edge e nella loro evoluzione come artisti. “Questo singolo funge da canzone di transizione tra il nostro primo EP e il nostro prossimo album“, ha rivelato. “Dal punto di vista sonoro, si tratta di un’evoluzione rispetto al nostro esordio per quanto riguarda la qualità della produzione e la direzione generale“.
E ha continuato: “Con il nostro nuovo album all’orizzonte, abbiamo assunto un nuovo batterista, Will Provine, che apporta un suono diverso alla band. Non vediamo l’ora di lavorare con lui e di assistere a una nuova evoluzione della nostra musica“.
Per i Desolation’s Edge, la loro musica è più di un semplice suono: è un messaggio, una narrazione e un viaggio. Beyerl ha condiviso le loro speranze sul modo in cui i fan entreranno in contatto con “Utopia (Exile the Virus)“: “Speriamo che i fan entrino in contatto con le tematiche ambientali di cui si parla in questo disco e che possano condividere la nostra prospettiva sull’impatto del cambiamento climatico sul nostro pianeta“.
E conclude: “Ci sforziamo anche di creare strutture di canzoni nuove e interessanti in tutta la nostra musica, in modo che ogni canzone abbia la propria identità pur essendo tematicamente rilevante l’una per l’altra. Questo avviene attraverso una sovversione della tipica struttura di canzone strofa/ritornello in favore di un approccio lineare dal suono più progressivo”.
“Utopia (Exile the Virus)” dei Desolation’s Edge è un’aggiunta toccante e riflessiva al mondo del progressive death metal. Con l’impegno di affrontare le questioni urgenti del nostro tempo e la passione di spingersi oltre i confini musicali, questa band è pronta ad avere un impatto duraturo sia sul genere che sulla coscienza collettiva del pianeta.