Lo scorso 16 Giugno è uscito ‘Platinum‘, nuovo album dei Delirio and the Phantoms di Freddy Delirio, ed è con questa occasione che abbiamo avuto l’opportunità di scambiare due parole con lui e farci raccontare un po’ la genesi di questo nuovo full-length… E di come le giornate dovrebbero essere più lunghe!
Ciao Freddy e grazie per essere qui con noi! Parlaci più approfonditamente dell’ultima fatica dei tuoi “Phantoms”: qual è la genesi di “Platinum”?
“Platinum” nasce partendo proprio dal brano omonimo concepito nel 2021 e da altre canzoni “On the Threshold”, “Once Again” e “Phantoms”. La prima era uscita, in una prima versione, nel disco split con l’artista Norvegese Mortiis, prodotto da Black Widow Records. Mio figlio Christian mi propose a quel tempo, una serie di idee decisamente interessanti, riff che rimanevano subito in testa. Lui ha suonato la batteria nel disco ma anche moltissime parti di tastiera e di chitarra scritte da lui. Ci siamo quindi messi a lavorare insieme a diversi brani, differenti tra loro ma legati da un filo conduttore che da subito, ha dato vita a questo viaggio che è l’album “Platinum”. Fuel Records – Self Distribuzione ha deciso di finanziare la realizzazione di un disco completo in CD – Vinile e Digitale, e ci siamo messi all’opera per consegnare i vari master nei tempi richiesti dalla casa discografica.
Per “Platinum” hai reclutato due collaboratori d’eccezione: Kevin Riddles e David Smith. Com’era l’alchimia in studio? Che sinergia si è creata fra voi?
Abbiamo registrato la cover “Free Man” degli Angel Witch per scelta dello stesso Kevin Riddles! Era il periodo in cui eravamo ancora piuttosto bloccati nei propri studi durante il Covid. Siamo riusciti a collaborare grazie alla tecnologia. David Smith si è rivelato assolutamente disponibile e ognuno di noi ha cercato di dare un taglio personale al brano, pur rispettandone la struttura originale. Ho aggiunto molte parti di tastiera e mi sono occupato della registrazione della voce. Chris stavolta è passato dalla batteria alla chitarra e dietro alle pelli abbiamo avuto ospite il caro Francesco Noli. Questi grandi professionisti inglesi si sono dimostrati assolutamente coinvolti e disponibili durante tutte le fasi del lavoro. E’ stato veramente magico collaborare con loro nonostante la distanza geografica. Un’esperienza che ci ha dato molto a livello umano oltre che musicale.
Recentemente, da sottolineare anche un’importante collaborazione con Mortiis. Come e quando vi siete incontrati? Chi ha avuto per primo l’idea di unire le proprie forze?
E’ grazie alla Black Widow Records che si è andata a creare questa collaborazione. “Platinum” è uscita nella sua prima veste in quel disco split. Pochi mesi dopo mi sono visto con Mortiis in Italia in occasione della sua data con i Mayhem. Anche quello è stato un giorno magico, l’artista norvegese si è congratulato con me per il brano! Non puoi capire la mia soddisfazione e gratitudine. È una canzone a cui tengo moltissimo. Quando la ho scritta e realizzata, per me poteva restare per sempre in un cassetto tanto la ho generata in modo naturale e autentico, è un brano molto forte e dal testo si capisce. Questa song si è ritrovata prima in questo disco, e poi ha dato il titolo all’intero album.
Oggi come oggi è raro trovare una forte intesa musicale fra padri e figli, per via di molti divari generazionali solo superficialmente insormontabili. Parlaci nel dettaglio di com’è collaborare strettamente con tuo figlio Chris: cosa vi accomuna, cosa vi differenzia?
Ti ringrazio per questa bellissima domanda. Chris è la mia vita. Lo ho visto crescere e diventare uomo mentre ancora me lo ricordo bambino. Scrissi per lui il brano “Angel” del mio progetto precedente H.A.R.E.M. in cui suonò Reb Beach degli Whitesnake, presente anche nel videoclip del brano. Chris al tempo suonava, pur essendo molto piccolo, la batteria, e infatti si vede qualche scena all’interno del video. Ho sempre pensato che potesse diventare un vero musicista perché vedevo che andava a tempo e aveva il rock nel sangue, un tiro pazzesco sin da piccolo. Ho lasciato che facesse le proprie scelte. Non gli ho mai chiesto di suonare. Le scelte si fanno perché appunto siano autentiche. Non più di due anni fa mi ha stupito perché ho visto che si era messo a lavorare seriamente. Lui suona circa otto ore al giorno i vari strumenti. È molto assiduo nello studio della chitarra, batteria, basso e tastiere. Si sta dedicando anche al canto ma ha parametri e target più spinti dei miei e sta lavorando molto sulle tecniche growl e screaming. È un ragazzo che sembra di altri tempi, è molto saggio e serio in tutto quello che fa. Sono ultra-fiero di lui per come si pone nel cammino della vita. Sensibile e determinatissimo allo stesso tempo, deciso e capace in quello che fa. Ci accomunano tanti principi legati alla vita, alla filosofia e al modo di vedere il mondo. Cosa ci differenzia? Che lui va più veloce di me e fa mille cose al giorno. Quindi anche per me è stata una rinascita musicale su tutti i fronti.
Come fu per il debutto solista di Steve Sylvester, anche tu hai scelto di proporre una cover di “Free Man” degli Angel Witch. Cosa ami in particolare di questo brano? Come mai questa scelta?
Avevo scelto inizialmente il brano Sorceress che trovavo più adatto al nostro sound. Kevin preferì fare Free Man a tutti i costi e abbiamo aderito alla sua scelta ben volentieri. Il brano è bello e aveva bisogno di essere in qualche modo allineato al sound del nostro disco. Il risultato ha soddisfatto tutti e posso dire che siamo riusciti. Ho visto moltissimi commenti positivi da parte di molti inglesi, questa è stata la soddisfazione più grande. Quando si vanno a fare cover così particolari e a toccare cose storiche in ambito musicale, ci si muove sempre con molta attenzione e riverenza sperando di fare le cose al meglio.
Quanto è impegnativa l’agenda dei Delirio and the Phantoms? Quanto e cosa avete in programma per promuovere “Platinum”?
Oggi più che mai è una giungla molto articolata quella del mondo musicale ma in generale le forme di comunicazione sono cambiate in ogni ambito lavorativo. Self Distribuzione ha nominato la Neecee Angency per la promozione del disco in Italia e all’estero. Poi c’è il complesso comparto social e la diffusione di materiale video attraverso i videoclip ufficiali e live. Abbiamo suonato recentemente in Germania da headliner all’Eber-Hart Festival ed è stata un’esperienza assolutamente bella e positiva. Ci stiamo muovendo anche per vari locali a fare promozione del disco e stiamo programmando nuove tappe per diffondere questo prodotto che sta andando davvero bene a livello di vendite e diffusione.
Come concili la tua attività con i Phantoms con quella, altrettanto importante, dell’essere parte di una formazione storica come i Death SS?
Da sempre, ho avuto sia il mio ruolo nei Death SS 94-96 e dal 2005 ad ora, per un totale di 20 anni, e parallelamente ho sempre portato avanti gli H.A.R.E.M., Freddy Delirio solista, il progetto Freddy Delirio and the Phantoms che ora si è evoluto in Delirio and the Phantoms! Certo, le giornate sono fatte di 24 ore, ma insomma con un ceto impegno e tante ore nel mio FP Recording Studio a fare produzioni varie, diciamo che non mi fermo un attimo, ecco…
Sei soddisfatto dei riscontri che la band ha ottenuto sino ad oggi?
Si sono soddisfatto, veramente molto soddisfatto e ringrazio pubblicamente tutte le persone che ci seguono e che mi scrivono personalmente dopo aver acquistato il disco complimentandosi e dicendomi che certe canzoni fanno ormai parte della loro vita e di momenti particolari in cui si astraggono e fanno i loro “viaggi” musicali. Queste sono le soddisfazioni più belle.
Hai già in mente altre idee, progetti a cui stai lavorando? Puoi anticiparci qualcosa?
Chris sta scrivendo alcuni brani con me, sempre partendo da dei suoi riff, su uno stile che potremmo definire Cyberblack, molto molto potenti e atmosferici. Quindi non ci fermiamo mai. Nel mentre Phantoms e Death SS proseguono a gonfie vele sempre con idee nuove. Ripeto, avessi le giornate più lunghe sarebbe meglio. Hahahahahahah
Siamo arrivati ai saluti finali: di qualcosa ai nostri lettori, quello che vuoi!
Ti ringrazio davvero di cuore per avermi dato l’opportunità di fare questa intervista. Seguiteci per qualsiasi news attraverso i nostri canali web e mi auguro che la fiamma del rock possa rigenerarsi anche con le nuove generazioni.